La ricetta del successo secondo 5 grandi chef stellati

  • 07/11/22
  • 3 min di lettura
  • News
Dettaglio di un piatto nouvelle cuisine di verdure

Diventare un grande chef non è un compito facile. Ci vogliono anni di duro lavoro e dedizione per perfezionare le proprie abilità culinarie. Ma quali sono gli ingredienti segreti per diventare un maestro dei fornelli secondo i migliori chef del mondo?

In questo articolo sveleremo la ricetta del successo secondo 5 tra i migliori chef stellati del mondo: Rene Redzepi, Antonino Cannavacciuolo, Dabiz Muñoz, Carlo Cracco e Thomas Keller.

Il segreto "non segreto" di René Redzepi

La strada del successo non è uguale per tutti, ma c'è sicuramente un punto in comune: raggiungere la vetta è dannatamente difficile.

Lo sa bene René Redzepi, incoronato cinque volte migliore chef del mondo con il suo Noma. Nonostante ciò, o forse proprio per la pressione che richiede rimanere a certi livelli, è arrivato ad affermare che nel 2018 "stava per mollare". Problemi organizzativi in un momento cruciale, un grave lutto in famiglia... il periodo non era dei migliori.

Ne è uscito grazie alla particolare "cura" a cui ricorre sempre nei momenti più bui: camminare. Ha percorso con un amico l'antico sentiero degli 88 templi, in Giappone.

Le difficoltà non sono finite, ma quando pensa a cosa lo abbia aiutato a rimanere sempre saldo in vetta, non ha dubbi: la squadra. Il successo del Noma dipende dal team eccezionale che è riuscito a costruire negli anni. Un segreto, secondo le sue stesse parole, che tanto segreto non è.


Antonino Cannavacciuolo: il successo dà, il successo toglie

Due stelle Michelin con il suo Villa Crespi di Orta San Giulio, e altre tre collezionate tra Novara, Torino e Vico Equense.

Volto noto di MasterChef e Cucine da Incubo, Antonino Cannavacciuolo ha le idee chiare: prima di tutto, quella del grande chef è una vita fatta di sacrifici e rinunce. Saper cucinare non basta: bisogna avere una grande passione per ciò che si fa, e non mollare mai.

Dopodiché, si può pensare al resto: una carta semplice e non troppo vasta, trattare lo staff come se fosse la tua famiglia, evitare gli sprechi e privilegiare i piccoli produttori locali.


Dabiz Muñoz: sostenibilità a 360°

Enfant Prodige (e Terrible) della cucina spagnola, esagerato, irriverente, due stelle Michelin con il suo DiverXO.

Gli avevano detto che per sfondare in quel mondo avrebbe dovuto lavorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7... e, almeno per lui, in effetti è stato proprio così. Ciò ha chiaramente inciso sul suo rapporto con il successo e sul suo equilibrio personale.

Da qui, la decisione di affidarsi a una psicologa per mettere le cose in prospettiva e vivere una vita più serena.

Secondo Dabiz Muñoz la parola magica è una sola: sostenibilità. Delle materie prime, ma anche nei confronti delle persone e dei ritmi di lavoro (visione sempre più condivisa da diversi colleghi illustri, tra cui lo stesso Redzepi): è ciò che chiedono le nuove generazioni, e per il grande chef è giusto così.


Il talento non basta: Carlo Cracco

Personaggio mediatico ma soprattutto chef di enorme talento, anche se non colleziona stelle Michelin come fossero figurine dei calciatori.

Ma per Carlo Cracco il talento non basta: troppe volte ha visto giovani definiti di grande talento sparire come meteore poco dopo.

Per l'allievo di Marchesi e Ducasse, ciò che conta davvero per avere successo in questo mestiere, sono la costanza, la ricerca continua dell'eccellenza e soprattutto l'umiltà: la tentazione di sedersi sugli allori dopo i primi riconoscimenti è grande, bisogna mantenere il focus e non accontentarsi mai.


Migliorarsi sempre e avere fame... di fama: Thomas Keller

Stellato "seriale" (sette stelle in totale), unico chef americano ad aver ottenuto le tre stelle con due ristoranti diversi, The French Laundry e Per Se.

Uno che ha formato un certo René Redzepi, per dire.

Con un biglietto da visita del genere, potrebbe essere interessante sentire ciò che Thomas Keller ha da dire a chi vuole emergere in questo mondo.

Secondo il migliore chef degli Stati Uniti, la passione non basta: per sua stessa natura va e viene, e a un certo punto può spegnersi. Quello che è davvero importante è il desiderio di migliorarsi sempre, e perché no... diversamente da altri colleghi, non nasconde un certo gusto per la fama, la voglia di veder riconosciuto e celebrato il proprio talento.


Conclusioni

Siamo arrivati alla fine di questo articolo.

La ricetta del successo, secondo questi cinque grandi chef, non è una sola, ma ci sono degli ingredienti comuni: la tenacia, l'umiltà, l'importanza di costruire una grande squadra... e non sentirsi mai arrivati.

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